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MVP: cosa è il Minimun Viable Product e perché dovresti averlo

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Vedere ciò che le persone fanno effettivamente con un prodotto è molto più affidabile che chiedere cosa farebbero. Per questo prima di iniziare con lo sviluppo del prodotto vero e proprio è utile realizzare un “Minimum Viable Product”,  spesso abbreviato con “MVP”.

Il termine è stato introdotto da Frank Robinson nel 2001, ma il concetto ha guadagnato popolarità nel 2009 dopo che Eric Ries lo ha descritto nel suo libro “The Lean Startup” definendolo “quella versione di un nuovo prodotto che consente a un team di raccogliere la massima quantità di informazioni convalidate sui clienti con il minimo sforzo”. Poiché l’Agile si basa sia sulla convalida che sull’iterazione dei prodotti in base al feedback dell’utente, l’MVP svolge un ruolo centrale in questa metodologia.

Cosa è un MVP: tipologie e casi studio

Esistono molti approcci e diverse tipologie di MVP. In gran parte dei casi è una versione del prodotto con il minimo indispensabile di funzionalità, a volte solamente una: quella necessaria per la verifica dell’idea. Il social network Foursquare, basato sulla geolocalizzazione dell’utente, è partito come MVP con una sola funzionalità, quella del check-in con ricompensa in termini di gamification. Solo dopo aver convalidato l’idea con una base di utenti entusiasta e in crescita il team di sviluppo di Foursquare ha iniziato ad aggiungere i feedback, le guide e tutte le altre funzionalità.

I fondatori di Airbnb hanno utilizzato il proprio appartamento per convalidare la loro idea e testare il mercato degli alloggi in affitto online a breve termine. Il loro MVP non aveva le opzioni per selezionare più date, località o prezzi; prendendo di mira un target specifico (i partecipanti a una conferenza tecnologica) hanno creato un sito web minimalista con foto e altri dettagli sulla loro proprietà e hanno trovato diversi ospiti paganti quasi immediatamente.

La prima versione MVP di Airbnb

Nel 2010, la versione beta di Uber (allora denominata “UberCab”) è nata come un’interfaccia mobile semplificata utilizzata solo dai fondatori e dai loro amici: per ottenere l’accesso era necessario inviare un’e-mail a uno dei fondatori. Questo approccio ha consentito a Uber di iniziare concentrandosi su una piccola base di utenti a San Francisco e di utilizzare i risultati per perfezionare e migliorare il prodotto in modo iterativo.

Per validare un’idea si può utilizzare la strategia del piecemail (frammento), cioè quella di fornire valore utilizzando strumenti già esistenti prima di costruire una soluzione personalizzata. Groupon è stato validato proprio in questo modo: l’MVP del sito è stato creato con WordPress, i coupon con FileMaker e l’email gestite con Apple Mail. Questo ha permesso di convalidare l’idea di base prima di creare un sofisticato sistema ad-hoc.

Quando il prodotto non esiste ancora è anche possibile realizzare un MVP in forma di video per valutare l’interesse degli utenti nei confronti dell’idea. Dropbox ha fatto proprio così: ha creato un video accattivante con degli screenshot e dei mockup delle funzionalità che il software avrebbe compreso. Il video ha portato centinaia di migliaia di persone al sito web, quasi dall’oggi al domani, e ha aumentato le iscrizioni alla versione beta da 5.000 a 75.000. Questo livello di interesse ha convalidato un’ipotesi di cui gli ingegneri DropBox dovevano essere sicuri prima di procedere con una versione completa: la sincronizzazione dei file era un problema che la maggior parte delle persone non sapeva di avere?

Come definire il tuo MVP?

Come abbiamo visto esistono diversi tipi di MVP, ma prima di pensare a cosa creare è utile seguire alcuni step chiave.

1. RICERCA

Definisci l’obiettivo del tuo MVP: comprendi quale problema stai risolvendo e per chi. Il goal dovrà essere in linea con i tuoi obiettivi di business. In questa fase è utile condurre un’approfondita ricerca sugli utenti, ad esempio attraverso il Design Thinking. Una ricerca ben condotta durante lo sviluppo del prodotto riduce il rischio che le idee siano fuori target e ti aiuta a raggiungere il mercato con un MVP ben definito che possa generare feedback rapidamente. Solo dopo avere studiato una chiara strategia è possibile valutare quali funzionalità costruire per testare l’idea.

2. IPOTIZZA

Identifica i problemi specifici da risolvere o le funzionalità da testare: pensa alle funzionalità specifiche che il tuo prodotto deve offrire agli utenti. Ricordati che in questa fase non devi inserire tutte le funzionalità che hai pensato, ma solo quelle fondamentali. Dai la priorità ai valori che puoi fornire nel tempo che hai: scadenze, budget e rischio possono essere paletti utili per capire quali funzionalità inserire. Ordinare le esigenze e le ipotesi degli utenti con un framework di prioritizzazione può aiutarti a distillare il valore e le caratteristiche essenziali per il tuo MVP.

3. COSTRUISCI

Sviluppa il tuo MVP: ricorda che non è un prodotto completo e definitivo, ma una versione embrionale che contiene solo alcune funzionalità, cioè quelle indispensabili per testare il funzionamento principale e convalidare l’idea. Ma attenzione, questo non significa che l’MVP è un’interfaccia con strumenti e funzionalità costruiti a metà: è un prodotto minimo ma funzionante, che deve poter essere testato da utenti reali.

4. MISURA

Convalida la tua idea: testa il tuo MVP con utenti reali. L’esecuzione di test di usabilità ti aiuta a identificare quali dei tuoi presupposti sono validi e a cui puoi dare la priorità per costruire un prodotto veramente innovativo. Osserva come gli utenti utilizzano il prodotto, cosa li blocca, quali funzionalità aggiuntive desiderano avere e, in caso di necessità, rivedi l’intera idea o solo alcune caratteristiche del prodotto. Dal test potrai ricavare nuove opportunità e informazioni per aggiungere ulteriori e significativi miglioramenti nella successiva versione del tuo prodotto.

I vantaggi di un MVP

Il vantaggio principale di un MVP è che puoi comprendere l’interesse dei tuoi clienti per il tuo prodotto senza svilupparlo completamente: puoi scoprire se il tuo prodotto piacerà ai clienti con meno impegno e spesa. La valutazione dell’usabilità e dell’esperienza utente nella fase di prototipo e post-lancio consente di testare le ipotesi iniziali e formularne di nuove.

Un’azienda potrebbe scegliere di sviluppare e rilasciare un prodotto minimo fattibile con diversi obiettivi:

  • rilasciare un prodotto sul mercato il più rapidamente possibile;
  • apprendere se l’idea di base può funzionare e interessare agli utenti;
  • scoprire cosa funziona nel mercato di riferimento e cosa no;
  • scoprire quali funzionalità aggiuntive l’utente potrebbe desiderare;
  • testare un’idea con utenti reali prima di impegnare un budget elevato per lo sviluppo completo del prodotto.

L’MVP svolge il ruolo di un airbag e offre l’opportunità di prevedere un potenziale commerciale e tecnico della visione di un prodotto, nonché sulla sua implementazione. Dà l’opportunità di prendere decisioni aziendali e tecniche basate su fatti piuttosto che su supposizioni e aggiunge credibilità per gli eventuali investitori, dimostrando che il prodotto è realizzabile e vendibile.